“CAPITALE NATURALE E SVILUPPO ECONOMICO. Opportunità e sinergie tra imprese, enti locali e terzo settore”
22 Ottobre 2024
Non mancate al workshop (giovedì 24 ottobre 2024) promosso da Politecnico di […]
Data ultimo aggiornamento: 24 Febbraio 2023
L’istituzione della Rete Natura 2000 sul territorio dell’Unione Europea rappresenta l’esito di un lungo processo che ha condotto, dapprima il mondo scientifico e successivamente sempre più ampi strati della popolazione, al raggiungimento della consapevolezza che risulta inderogabile definire e dare seguito a significative azioni per contenere e, nel breve periodo arrestare, la perdita di biodiversità che, ormai da diversi anni, si sta registrando a livello mondiale.
Rete Natura 2000 è il nome che il Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea ha assegnato ad un sistema coordinato e coerente – una “rete”, appunto – di aree destinate alla conservazione della diversità biologica presente nel territorio dell’Unione stessa ed in particolare alla tutela di una serie di habitat e specie animali e vegetali indicati negli allegati I e II della cosiddetta Direttiva “Habitat” (n. 92/43/CEE) e delle specie di cui all’allegato I della Direttiva “Uccelli” (n. 79/409/CEE, ora n. 2009/147/CE), nonché di altre specie migratrici che tornano regolarmente in Italia.
La Rete Natura 2000 è attualmente composta da due tipi di aree: le Zone di Protezione Speciale (ZPS), previste dalla Direttiva “Uccelli”, e i Siti di Importanza Comunitaria (SIC), previsti dalla Direttiva “Habitat”; tali zone possono avere tra loro diverse relazioni spaziali, dalla totale sovrapposizione alla completa separazione. Ai sensi dell’art. 3 della Direttiva “Habitat”, questi siti sono destinati ad essere designati, entro i termini temporali fissati dalla Direttiva, come Zone Speciali di Conservazione (ZSC), nel momento in cui saranno attivate le idonee misure di conservazione e protezione e formulati i Piani di Gestione, che prefigurino una tutela di tali ambienti in una prospettiva di sviluppo sostenibile, nell’integrazione tra attività umane e esigenze di conservazione. L’insieme delle Zone Speciali di Conservazione designate dagli Stati membri costituirà pertanto la rete europea dei siti protetti denominata “Natura 2000”.
L’individuazione dei siti da proporre è stata realizzata in Italia dalle singole Regioni e Province in un processo coordinato a livello centrale. Essa ha rappresentato l’occasione per strutturare una rete di referenti scientifici di supporto alle Amministrazioni regionali, in collaborazione con le associazioni scientifiche italiane di eccellenza.
Le attività svolte, finalizzate al miglioramento delle conoscenze naturalistiche sul territorio nazionale, vanno dalla realizzazione delle check-list delle specie alla descrizione della trama vegetazionale del territorio, dalla realizzazione di banche dati sulla distribuzione delle specie all’avvio di progetti di monitoraggio sul patrimonio naturalistico, alla realizzazione di pubblicazioni e contributi scientifici e divulgativi.
Per garantire, dal punto di vista procedurale e sostanziale, il raggiungimento di un rapporto equilibrato tra la conservazione soddisfacente degli habitat e delle specie e l’uso sostenibile del territorio, la Direttiva “Habitat” ha introdotto la procedura della Valutazione di Incidenza, una prassi di carattere preventivo affidata agli Enti gestori di SIC e ZPS, alla quale è necessario sottoporre qualsiasi piano o progetto che possa avere incidenze significative su un sito appartenente a Rete Natura 2000.
Tale impostazione fornisce l’opportunità di far coincidere le finalità della conservazione della natura con quelle dello sviluppo economico, nell’ottica della sostenibilità.
Attualmente il territorio del Parco delle Orobie Bergamasche è interessato dalla presenza di nove aree designate come SIC e tre aree definite come ZPS, che interessano la quasi totalità della superficie territoriale del Parco. Il Parco delle Orobie Bergamasche è altresì individuato quale ente gestore dei SIC presenti (eccetto il SIC dei Boschi del Giovetto di Paline, già Riserva naturale), e della più vasta ZPS denominata appunto Parco Regionale Orobie Bergamasche (non gestisce la ZPS Boschi del Giovetto di Paline e la ZPS Belviso – Barbellino).
I Siti di Importanza Comunitaria e le Zone di Protezione Speciale che interessano il territorio del Parco delle Orobie Bergamasche sono:
L’introduzione del sistema Rete Natura 2000 ha di fatto spostato l’asse dei provvedimenti e degli interventi in tema di aree protette e di conservazione della natura in senso più marcatamente naturalistico ed ecologico. Le procedure in tema di Valutazione di Incidenza e di gestione di SIC e ZPS sono al riguardo di tutta evidenza: non si tratta più semplicemente di vietare e di prescrivere, ma piuttosto di gestire, passando quindi con decisione a forme di tutela attiva attuate con criteri rigorosamente scientifico-conservazionistici. Lo scopo fondamentale diviene con sempre maggiore chiarezza prevenire la compromissione alle specie e agli habitat, con particolare riferimento a specie ed habitat di interesse comunitario: a questo scopo, non possono essere attuati interventi la cui esecuzione, al netto delle compensazioni e dei risarcimenti ambientali, comporti perdita di biodiversità.
Possiamo pertanto considerare avviata una nuova fase nella pianificazione e nella gestione delle aree protette lombarde, andando oltre la mera tutela urbanistica, facendo in particolare riferimento ai temi della conservazione della natura e del paesaggio ecologicamente inteso, nonché alla gestione attiva degli habitat e delle specie di interesse scientifico e naturalistico, utilizzando quale asse fondante l’insieme dei criteri, delle prassi e degli obiettivi di Rete Natura 2000.
CIRCOLAZIONE CON MOTOSLITTE. Comunicazione.
Prot. n. 269_06.02.2014
La valutazione d’incidenza è il procedimento di carattere preventivo al quale è necessario sottoporre qualsiasi piano o progetto che possa avere incidenze significative sull’integrità e sulla conservazione degli habitat e delle specie di un sito o proposto sito della rete Natura 2000.
La valutazione d’incidenza si applica sia agli interventi che ricadono all’interno delle aree Natura 2000 (SIC, ZPS e siti proposti per diventarlo), sia a quelli che pur sviluppandosi all’esterno, possono comportare ripercussioni sullo stato di conservazione dei valori naturali tutelati nel sito.
In ambito nazionale, la valutazione d’incidenza viene disciplinata dall’art. 6 del D.P.R. del 12 marzo 2003, n. 120, mentre a livello regionale è stata regolamentata con la Deliberazione di Giunta Regionale del 8 agosto 2003, n. VII/14106 e successive modifiche e integrazioni.
Ai fini della valutazione di incidenza, i proponenti di piani e interventi non finalizzati unicamente alla conservazione di specie e habitat di un sito Natura 2000, presentano uno studio di incidenza volto ad individuare e valutare i principali effetti che il piano o l’intervento può avere sul sito interessato. Per interventi di limitata entità, è prevista la possibilità di esclusione dalla procedura di valutazione di incidenza o l’applicazione di procedure semplificate, che non richiedono la stesura di uno specifico studio di incidenza.
Al fine di una corretta predisposizione degli studi d’incidenza, sarà cura dei richiedenti la valutazione verificare l’eventuale modificazione ed integrazione delle disposizioni vigenti ad opera di nuovi provvedimenti normativi nazionali e/o regionali.
Sono esclusi dalla procedura di valutazione di incidenza gli interventi di opere interne, manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, che non comportino aumento di volumetria, superficie o modifiche di sagoma, a condizione che il soggetto proponente o il tecnico incaricato dichiarino, ai sensi degli artt. 38 e 47 del D.P.R. n. 445/2000, che gli interventi proposti non abbiano né singolarmente, né congiuntamente ad altri interventi, incidenze significative sui siti di rete Natura 2000, fatte salve eventuali norme di settore più restrittive.
Per gli interventi di cui al precedente comma, la dichiarazione di non incidenza significativa sul sito di rete Natura 2000 deve essere presentata al Parco delle Orobie Bergamasche, utilizzando gli appositi moduli (allegato 1 e modello 1a), corredati di una breve descrizione dell’intervento, di una rappresentazione cartografica a scala adeguata, con localizzazione dell’intervento su base C.T.R. 1:10.000 e di documentazione fotografica dell’area di intervento. Alla dichiarazione potrà in alternativa allegarsi uno stralcio della documentazione progettuale, sufficiente ad illustrare le principali caratteristiche dell’intervento e la sua localizzazione.
Ai sensi dell’art. 6, comma 1, dell’allegato C della D.g.r. del 8 agosto 2003, n. VII/14106, non devono essere sottoposti a procedura di valutazione di incidenza gli interventi e le attività previsti e regolamentati dai piani di gestione dei siti di rete Natura 2000, riconosciuti direttamente connessi o necessari al mantenimento in uno stato di conservazione soddisfacente delle specie e degli habitat presenti nei siti.
Ai sensi dell’art. 3, comma 2, dell’allegato C della suddetta deliberazione, non sono infine sottoposti a valutazione di incidenza gli interventi previsti da strumenti di pianificazione già positivamente sottoposti a valutazione di incidenza, individuati nel provvedimento di valutazione del piano come non soggetti a ulteriore successiva procedura di valutazione.
Per gli interventi di cui ai precedenti due punti, la dichiarazione potrà attestare l’appartenenza ad una delle due tipologie evidenziate; la descrizione dell’intervento e/o la documentazione progettuale allegata consentirà la verifica della conformità dell’intervento proposto con quanto indicato nei piani di gestione dei siti e/o negli strumenti di pianificazione già sottoposti a valutazione.
Ai sensi dell’art. 6, comma 6 bis, dell’allegato C della D.g.r. del 8 agosto 2003, n. VII/14106 (e succ. mod. ed int.), possono essere sottoposti a procedura semplificata di valutazione di incidenza interventi di limitata entità riferibili alle tipologie esemplificative individuate a seguire.
Il Parco delle Orobie Bergamasche si riserva comunque la possibilità di:
La procedura semplificata si può applicare secondo una delle seguenti modalità:
22 Ottobre 2024
Non mancate al workshop (giovedì 24 ottobre 2024) promosso da Politecnico di […]
7 Ottobre 2024
Nota del Presidente prot. 1657_07.10.2024
1 Ottobre 2024
Avviso prot. 1621_1.10.2024 (rif. pubblicazione all’albo pretorio dell’ente n. 230 dal 1.10.2024 […]
27 Agosto 2024
Due giornate dedicate all’ESCUSIONISMO INCLUSIVO e all’ACCESSIBILITA’ dei percorsi naturali. Nell’ambito del […]
9 Agosto 2024
nota del Presidente prot. 1371 del 09.08.2024
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30 Maggio 2024
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