“CAPITALE NATURALE E SVILUPPO ECONOMICO. Opportunità e sinergie tra imprese, enti locali e terzo settore”
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Data ultimo aggiornamento: 24 Febbraio 2023
La proposta di Piano Naturalistico rappresenta un progetto del tutto innovativo rispetto alla tradizionale e consolidata pianificazione delle aree protette, affidata al Piano Territoriale di Coordinamento (di seguito PTC), da sempre inteso quale strumento di natura schiettamente urbanistica, avente notevoli somiglianze con i Piani Regolatori Comunali. Con l’introduzione, anche in Italia, del sistema Rete Natura 2000, si è di fatto spostato l’asse dei provvedimenti e degli interventi in tema di aree protette e di conservazione della natura in senso più marcatamente naturalistico ed ecologico. Non si tratta più semplicemente di vietare e di prescrivere, ma piuttosto di gestire, passando quindi con decisione a forme di tutela attiva attuate con criteri rigorosamente scientifico-conservazionistici.
Possiamo pertanto considerare avviata una nuova fase nella pianificazione e nella gestione delle aree protette lombarde, andando oltre la mera tutela urbanistica, facendo in particolare riferimento ai temi della conservazione della natura e del paesaggio ecologicamente inteso e della gestione attiva degli habitat e delle specie di interesse scientifico e naturalistico, utilizzando pertanto quale asse fondante i criteri, le prassi e gli interessi di Rete Natura 2000.
Considerata la peculiarità del Parco delle Orobie Bergamasche, le argomentazioni sin qui sintetizzate assumono un risalto ancora maggiore. In un Parco che partecipa a Rete Natura 2000 per l’86% della sua superficie e nel quale, a norma di statuto e legge istitutiva, assumono particolare rilievo formale e sostanziale le forme di coinvolgimento degli enti locali nella gestione dell’area protetta, è infatti certamente opportuno ripensare il Piano Territoriale di Coordinamento in una chiave di maggiore caratterizzazione naturalistica e, al contempo, sperimentare meccanismi di compartecipazione dei Comuni, cui lasciare le incombenze di carattere più strettamente urbanistico. Ciò può essere fatto elaborando le modalità per la gestione delle azioni di intervento nel territorio del Parco secondo un processo condiviso con i Comuni, ed impegnandosi conseguentemente a rimettere al Comune la gestione di buona parte delle incombenze di carattere strettamente urbanistico, a patto di adeguare il proprio Piano di Governo del Territorio alle modalità di gestione anzidette.
Quanto accennato va evidentemente nella direzione della valorizzazione e della integrazione dei contenuti più strettamente naturalistici ed ambientali della attuale L.r. n. 86/83, una ottima legge che pose la Regione Lombardia all’avanguardia e che meriterebbe un ulteriore, importante passo avanti nella direzione peraltro già in parte percorsa da stati europei più avanzati in questo campo.
Alle condizioni sintetizzate, si può pertanto ridefinire il classico Piano Territoriale di Coordinamento previsto dall’articolo 17 della Legge regionale n. 86/1983, sviluppandolo nella direzione di un vero e proprio Piano Naturalistico.
Considerata l’estrema novità del percorso ipotizzato, si tratta necessariamente di una vera e propria sperimentazione, la quale se attuata con criterio potrebbe essere un valido strumento di riflessione anche per gli altri Parchi Regionali. Più in particolare, intendendo procedere con tutte le cautele del caso, si è delineato un percorso concreto articolato in due tappe successive:
l’iniziale sperimentazione di un nuovo approccio alla pianificazione del territorio, che faccia specifico riferimento agli aspetti naturalistici e che passi attraverso l’integrazione di un Piano Naturalistico Comunale nei Piani di Governo del Territorio previsti dalla L.r. n. 12/2005: questa operazione dovrebbe essere condotta dai Comuni con l’assistenza del Parco;
previa valutazione degli esiti della prima fase, si potrebbe quindi stabilizzarne gli esiti passando alla formale approvazione del Piano Territoriale di Coordinamento, assumendo i contenuti e le finalità previste nella normativa vigente senza tuttavia mutare l’impostazione del nuovo Piano, in quanto si tratta di un processo fattibile, giuridicamente fondato e condiviso, tra l’altro, dalle DG Territorio e Urbanistica e DG Qualità e Ambiente della Regione Lombardia.
Il Consorzio Parco delle Orobie Bergamasche, con deliberazione di Assemblea Consortile n. 7 dell’8 maggio 2008, ha formalmente proceduto all’avvio del progetto “Piano Naturalistico”, il cui fine è appunto quello di sperimentare modalità innovative di elaborazione del Piano Territoriale di Coordinamento di cui alla L.r. 86/83.
Il Piano Naturalistico è costituito da un testo e da una cartografia, suddivisi nelle tre parti essenziali dell’inventario, e cioè della rilevazione dei beni naturali esistenti, della valutazione, e cioè dell’identificazione dei conflitti esistenti e potenziali tra i beni naturali e gli usi del territorio, delle proposte, e cioè dell’individuazione delle misure di protezione, cura e sviluppo della natura. La banca dati conoscitiva della fase di inventario, inoltre, risulta organizzata per una gestione informatica dei dati mediante piattaforma GIS.
Il Piano costituirà un documento preliminare e funzionale alla qualificazione ecologica del PGT comunale; le singole Amministrazioni Comunali potranno in tal modo cogliere l’opportunità dell’integrazione dei contenuti e delle proposte del Piano Naturalistico nei singoli atti costitutivi nel proprio PGT (Documento di Piano, Piano dei Servizi e Piano delle Regole).
Il Piano potrà altresì costituire la base per l’applicazione dei procedimenti amministrativi finalizzati a valutare, prevenire e/o riparare i danni provocati da singoli progetti od interventi ai beni naturali.
Il Gruppo di Supporto costituitosi per la redazione e la gestione del progetto di Piano Naturalistico, rappresenta un valido strumento di partecipazione, informazione e supporto tecnico per:
diffondere le informazioni relative al processo di qualificazione ecologica dei PGT dei Comuni;
mettere a disposizione del suddetto processo i necessari strumenti conoscitivi (banche dati specialistiche della fase di inventario);
fornire la consulenza tecnica specialistica, con particolare riferimento agli aspetti concernenti la tutela del Parco e delle aree ricomprese nella rete ecologica europea “Natura 2000”; fornire i dati per la predisposizione della Carta delle Unità Ambientali che individua in forma semplificata gli habitat e gli usi del suolo e la classe di qualità del territorio;
formulare le eventuali proposte di integrazione dei contenuti del PNC negli atti costitutivi del PGT.
Il percorso sin qui svolto ha portato alla definizione del documento “Percorso di attuazione del Piano Naturalistico Comunale” (adottato con Deliberazione di Consiglio di Amministrazione del Consorzio Parco Orobie Bergamasche n. 4 del 5 febbraio 2009 e trasmesso a tutti i Comuni del Parco in data 26 marzo, unitamente ad uno schema-tipo di delibera per l’approvazione in Consiglio Comunale). Questo documento, frutto del costruttivo confronto con gli amministratori, i tecnici ed i consulenti dei Comuni compresi nel territorio del Parco, rappresenta il primo esito del lavoro del Gruppo di Supporto costituito dal Parco stesso al fine di individuare un realistico e veloce processo di elaborazione dei Piani Naturalistici Comunali.
Il documento approfondisce, inoltre, i rapporti tra il Piano Naturalistico e altri strumenti di tutela e gestione del territorio (Rete Natura 2000, PIF). Appositi allegati espongono le modalità operative per la quantificazione dei danni ai beni naturali e le prassi relative alla determinazione delle compensazioni, propongono un possibile modello funzionale per la riparazione dei danni (denominato “Ecoconto”) e raccolgono un elenco relativo agli Stenoendemiti e alle specie di interesse comunitario.
Sulla scorta dei contenuti dei Piani di Gestione definitivamente approvati nel settembre 2010, e sulla base delle riflessioni e delle necessità emerse durante la fase di avvio e di prima sperimentazione applicativa, si è provveduto alla revisione ed all’aggiornamento del documento, che ha previsto l’inserimento di un nuovo allegato che esplica le modalità procedurali per il calcolo del danno e delle relative misure di riparazione in riferimento a interventi lineari di grande rilevanza territoriale che, di fatto, rappresentano le trasformazioni più rilevanti e delicate che possono interessare il territorio del Parco (strade importanti e piste da sci). La nuova versione è stata adottata con Deliberazione di Consiglio di Amministrazione del Consorzio Parco Orobie Bergamasche n. 13 del 21 aprile 2011.
Rispetto alla versione precedente, si è cercato di migliorare la parte di applicazione pratica del percorso, così da rendere ancor più agevole e rapida l’elaborazione dei Piani Naturalistici Comunali.
Il Piano di Gestione di un Sito Rete Natura 2000, coerentemente con quanto previsto dall’art. 6 della Direttiva Habitat e dell’art. 4 del D.P.R. 120/2003 di recepimento, rappresenta lo strumento tecnico-operativo che disciplina gli usi del territorio, al fine di renderli compatibili con in mantenimento in condizioni ottimali degli habitat e delle specie per le quali il sito è stato designato, ed individua le azioni e gli interventi di conservazione attiva necessari alla loro tutela e/o ripristino.
Il Parco delle Orobie Bergamasche, grazie a finanziamenti erogati da Regione Lombardia e da Fondazione Cariplo, ha predisposto i Piani di Gestione degli otto SIC e della ZPS di propria competenza.
Ogni Piano di Gestione contiene un quadro conoscitivo relativo alle caratteristiche del sito, una valutazione delle esigenze ecologiche degli habitat e delle specie presenti, e dei possibili fattori di impatto e minaccia, la formulazione degli obiettivi gestionali, la messa a punto di strategie gestionali e di un piano di monitoraggio periodico che consenta di valutare l’efficacia della gestione messa in atto.
Tutti i Piani di Gestione sono stati approvati in via definitiva con Deliberazione del Consiglio di Amministrazione n. 43 del 30.09.2010.
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